Ecco il primo insegnamento, che è molto concreto. Perché la vita è concreta, ma questo non vuol dire che sia superficiale, nemmeno quando potrebbe sembrarlo (pensi che guardare un cielo galleggiante di uccelli che lo intagliano sia una cosa superficiale? o un mare, un tramonto, una donna, quello che ti pare).
Ugualmente io vorrei partire con un insegnamento molto concreto. Non vorrei che ti sembrasse superficiale, bensì squisitamente pratico.
IL PRIMO INSEGNAMENTO
Non sto parlando di qualità, che terreno insidioso, quindi non parlo della scelta tra due prodotti differenti o della scelta tra due prodotti uguali, di marche e qualità differenti.
Sto parlando della scelta tra due formati diversi di un identico prodotto di una identica marca. E da lì che vorrei partire.
Ecco che la tua compagnia, il tuo amico, e forse - posso dirlo? - tu stesso, sceglie il prodotto sulla base del prezzo in senso stretto. Quindi se la scatola figa di quei cioccolatini costa anche meno di quella comune, evviva la scatola figa.
In effetti, questa non è una scelta.
Una scelta potrebbe seguire, ad esempio, a contare i cioccolatini nella scatola?
Ma sulla scatola non sempre c'è scritto quanti cene sono dentro (maledizione!).
E poi, come si farebbe con prodotti che presentano un formato diverso non solo nella confezione, nel pack, ma nel prodotto stesso. Ad esempio barrette di cioccolato che in un caso hanno una larghezza normale, nell'altro sono mini. Sono mini, ma sono identici. Come mi metto a contare in questi casi?
Potrei guardare quanti sono i grammi della barretta grande e di quella piccola. E procedere attraverso calcoli più o meno complessi. Potrebbe succedere che ogni barretta piccola sia esattamente la metà della grande. Già se fosse un quarto il calcolo farebbe spazientire molte persone. E se non fosse neanche quello?
Se una barretta pesa 470 grammi e la piccola pesa 126? Pensi che la Z, che è un minimo ravveduta su come siamo, tutti noi uomini, ti consiglierebbe una stronzata del genere?
Se hai capito di cosa sto parlando, sarai felice di vedermi arrivare finalmente al punto. NON bisogna mai confrontare il prezzo assoluto del prodotto, bensì il prezzo relativo, nel senso che non occorre vedere il prezzo del prodotto in cassa, bensì il prezzo del prodotto al kilo (o al litro, o ad unità).
E' lì che scopri quale formato costa meno. E lo scopri in un secondo. Fa che questa diventi un'abitudine, che potrai utilizzare per operare confronti, scelte. E forse così gli 80 euro di Renzi non sembreranno, come a molti è parso e ad altri no, una presa per il culo.
IL SECONDO INSEGNAMENTO
Basta solo, permettimi di chiederti questa cosa, che non ti metti ad evangelizzare chiunque faccia il contrario. L'insegnamento non è quello. Ti prego di preservarti da diventare un rompicoglioni o un soldatino para-moralista. Si, lo so. Forse la Z non piace proprio a tutti. Ma i moralisti, a chi diavolo piacciono i moralisti? Il sapiente teme i moralisti. Ed anche io li temo abbastanza. Sono i bambi del mondo? ti ricordi?
Ora pensa se questa diventasse una cosa che tu impari bene. Intendo con ciò da una parte questo: che diventi una abitudine, di quelle buone, un automatismo funzionale (come quello che si apprende quando si impara a frenare con la macchina, per non scassarla, o chissà peggio); D'altra parte intendo appressa fin nel profondo delle tue viscere.
Questo è il confine con il secondo insegnamento. Ecco, il secondo insegnamento è questo:
Quando valuti il danno che una persona ti arreca. O valuti il piacere che ti da.
O, poniamo, se fossi proprio tu a valutare quella persona.
Quella persona puoi conoscerla oppure no. Ma anche se la conoscessi bene (cioè se anche credessi di conoscerla meglio di chiunque altro). Se ad esempio fosse una "valutazione" del tuo partner. Di tuo figlio. Di un tuo amico.
Pensa, ora, se tu facessi questo in termini assoluti.
Ci stai pensando? Stai pensando che forse lo ha già fatto, un innumerevole numero di volte? Non preoccuparti, e non credere che la Z ti menta quando ti dice: tutti lo facciamo, quotidianamente.
Non voglio quindi dire che questo è sbagliato. Cosa pensi che freghi, alla Z, di questo giusto e sbagliato e sentenziare su vero e falso?
Io vorrei che tu pensassi a ciò che è giusto per te, nei riguardi di te stesso, nei riguardi di come tu vedi il mondo, di come tu vedi e tieni agli altri, al mondo, ed a te stesso.
E vorrei che tu pensassi a questo al di là dei più sterili, odiosi, buonismi da preti e psicologi.
Chiedi a te stesso: cosa pensi sia più giusto, per te e per come tu vedi tuo figlio? Valutarlo in termini assoluti, senza considerare i suoi sforzi, o notare che sta facendo continui progressi?
Io, personalmente, premierei il progresso. Forse tu no. Potrei dirti che premiando il progresso che i valori assoluti, il risultato finale in senso stretto, si alzano, a poco a poco, anche quelli. Ma non voglio convincerti di questo. La bilancia è sempre sulle tue spalle.
E del resto la sapienza di questo insegnamento, che La Z. oggi ha provato a regalarti, vale anche nell'altra direzione. Come mostra la profondità celata di questa vecchia leggenda armena:
Alla fine, con grande abilità, riuscì a catturarla.
Allora la pulce gli disse: "Ti prego, non uccidermi, è così piccolo il danno che ti ho procurato".
Ma il principe le rispose: "Cara mia, tu hai fatto tutto ciò che era nelle tue possibilità".
Così scriveva Aygekci nel suo Aghvesakirk, nel XIII Secolo.
Così anche tu, che della Z. ascolti le parole, impara a riconoscere questa differenza, tra i valori assoluti ed i valori relativi.
Impara, esercitandoti costantemente, a percepire le cose non solo per quel che sono per te ma indovinando da dove e come esse a te vengano. Impara a premiare i sudati progressi dell'amico, anche quando essi ti paiono insignificanti. Impara a perdonare non in relazione al danno che tu subisci, ma alle possibilità dell'altro, all'impegno che ci ha messo, per provare, insomma, a sfotterti, danneggiarti, truffarti, deriderti e così via.
Così sarai, in poche parole, più tollerante, giusto e saggio da un lato, e meno deficiente, insomma meno fesso, dall'altro.
Questo ti chiede la Z. oggi, se tu glielo consenti.
Inizia a esercitarti.
Note:
- Ci scusiamo con tutti i possessori di amici, partners, mamme che non hanno ancora imparato a fare la spesa.
- Ci scusiamo, per averne svelato i giochi, con tutte le persone piccole e subdole che si impegnano a provocare danno agli altri, le cui volgari imprese vengono spesso perdonate o dimenticate perchè minime nei loro effetti, nonostante esse siano il risultato di tutto ciò che era nelle loro possibilità.
- Per ultimo, ci scusiamo con i lettori della Z., per avere a lungo atteso un altro post, augurandoci che l'attesa sia valsa a qualcosa.